PROVE MECCANICHE

L’officina del reparto prove meccaniche ricava le provette da sottoporre a prova in accordo con le varie normative utilizzando schede di lavorazione ricavate dalle stesse. Le provette possono essere ricavate dai diversi tipi di semilavorato :

  • Lamiere

  • Tubi

  • Fucinati

  • Stampati

  • Getti

  • Saldature

Le prove sono eseguite in laboratorio a temperatura controllata, con macchine verificate e tarate da ente ufficiale, in accordo con le diverse normative applicabili: EN, ISO, ASTM, ASME ecc. Si eseguono prove di:

  • Trazione

  • Piega

  • Resilienza

  • Durezza

  • Frattura

  • Esame macrografico

  • Esame micrografico

  • Microdurezza

  • Analisi chimica

Scopo di tali prove può essere:

  • Caratterizzazione, Qualifica, Verifica del materiale.

  • Qualifica del procedimento di saldatura

  • Qualifica del saldatore

  • Qualifica dell’operatore di saldatura con sistemi meccanizzati o automatici.

PROVA DI TRAZIONE

La prova di trazione è una prova statica ed è la più importante, assieme alla prova di resilienza, per tutti i materiali da costruzione. Consiste nel sottoporre una provetta ad un carico di trazione crescente nel tempo, nel registrare fino al momento della rottura l’allungamento della provetta in funzione del carico applicato. Dal grafico registrato si ricavano:

  • Modulo elastico

  • Carico di snervamento (inizio della deformazione permanente)

  • Carico di rottura

Dalla provetta rotta si ricavano:

  • Allungamento a rottura

  • Strizione (deformazione della sezione della provetta al momento della rottura)

I risultati di questa prova:

  • Carico di snervamento

  • Carico di rottura

  • Allungamento a rottura

  • Strizione

sono utilizzati:

  • nella progettazione

  • nella valutazione dell’applicabilità di processi tecnologici al materiale

  • in indagini di analisi della frattura

PROVA DI PIEGA

La prova di piega è una prova tecnologica. Serve a valutare la duttilità del materiale o di una saldatura. Consiste nel piegare, fino ad un angolo prefissato, una provetta di un certo spessore con un punzone con raggio di curvatura prefissato, proporzionato allo spessore della provetta, senza che compaiano cricche sulla superficie tesa.

PROVA DI RESILIENZA

La prova di resilienza valuta la resistenza di un materiale ai carichi impulsivi. Una provetta con dimensioni 10x10x55 mm viene rotta per flessione utilizzando un pendolo di Charpy. Al centro della faccia in tensione è presente un intaglio per provocare l’innesco della rottura. Si misura l’energia necessaria per rompere la provetta che è proporzionale alla differenza di quota ΔH fra la posizione di partenza della mazza e la posizione dove la mazza risale dopo la rottura della provetta. Sono stati proposti, nel tempo, vari tipi di intaglio; quello più utilizzato è un intaglio a V di 30° con raggio di fondo intaglio di 0,25 mm e profondità 2 mm.

PROVA DI DUREZZA

Viene chiamata prova di micro durezza quella eseguita con carico inferiore a 1 kg. Il metodo di prova è quello Vickers.

ΔH ESAME MACROGRAFICO

L’esame macrografico consiste nel valutare a basso ingrandimento (X 1 ÷X 10) una sezione di materiale o di saldatura dopo attacco acido. Nel caso del materiale:  per verificare l’uniformità della struttura cristallina. Nel caso della saldatura:  per evidenziare:  le diverse strutture della zona fusa, della zona termicamente alterata e del materiale base  l’eventuale presenza di difetti di saldatura  per misurare le dimensioni della saldatura  per eseguire prove di durezza sulle diverse zone della saldatura

PROVA DI MICRODUREZZA

Viene chiamata prova di micro durezza quella eseguita con carico inferiore a 1 kg. Il metodo di prova è quello Vickers.

ANALISI CHIMICA

L’analisi chimica di controllo dei materiali viene eseguita con lo scopo di verificare che il materiale corrisponda al tipo dichiarato ed è generalmente eseguita con spettrometro ottico o diffrattometro a raggi X.

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